martedì 5 aprile 2011

Le sentinelle dei Variconi.


Nasce il coordinamento di associazioni ed enti istituzionali per il rilancio della riserva dei Variconi.

Nella sala del sindaco di Castel Volturno si sono incontrati i rappresentanti del gruppo “Le Sentinelle”: Massimiliano Ive, Germano Ferraro, Paola Castelli, Teresa Baiano, l’architetto Alessandro Ciambrone, il presidente del Wwf Alessandro Gatto, accompagnato dal collega e referente del Wwf Agro Aversano Litorale Domitio, Francesco Autiero, la referente cittadina di Legambiente, Veronica Traettino, la presidente dell’ente riserve foce Volturno, costa Licola, lago di Falciano, Amelia Caivano, lo scrittore e consigliere comunale del Pd, il professore Alfonso Caprio, il referente amministrativo dell’ente parco Antimo Traettino, la responsabile dell’associazione Arca, Anna De Vita, il referente dell’Enb Italia Alessio Usai, l’assessore al turismo Enrico Sorrentino, il responsabile delegato di Bagnara che vive, Francesco Munno, con il primo cittadino Antonio Scalzone, per discutere delle idee progetto al fine di risanare la riserva avifaunistica dei Variconi. In tal senso l’incontro e’ stato un grande passo avanti se non un successo, in quanto si sono confrontati svariati membri, anche, appartenenti ad ideologie politiche e associative diverse. Le intelligenze del territorio e non solo, unite da un solo fine: l’Oasi dei Variconi.
Nella riunione e’ stato stabilito di partecipare ai bandi regionali riguardanti l’ambiente: Piano di sviluppo rurale e life ambiente. Inoltre si e’ discusso di proporre nuovi progetti con la partecipazione di associazioni ed enti. Al riguardo è stato portato sul tavolo istituzionale la questione dell’intasamento dai rifiuti del canale di scolo delle acque della riserva e si è discusso del transito di veicoli e animali. Si e’ anche deciso di rivedere le vecchie delibere di progetto già approvate dal comune di Castel Volturno. E’ stato stabilito, inoltre, che il progetto esecutivo per il rilancio della riserva dovrà essere condiviso da tutta la cittadinanza, rendendola responsabile e partecipe.
E’ stato richiesto di programmare un rilancio dell’immagine territoriale attraverso strumenti di comunicazione idonei, che risaltino le qualità scientifiche, umanistiche, economiche, culturali e religiose, della comunità di Castel Volturno, partendo dalla promozione dei Variconi. Inoltre sarà richiesta anche la partecipazione della Seconda Università di Napoli, in quanto la stessa ha delle attenzioni scientifiche sulla stessa Riserva, nonché sono state avanzate proposte per organizzare una giornata di festa e di studio sull’Oasi dei Variconi, in quanto tutti dovranno conoscere ed esportare l’immagine e il valore della risorsa naturale ubicata alla foce del Volturno.
di Massimiliano Ive

domenica 14 novembre 2010

L'oasi dei Variconi - abbandonata da chi ne detiene il controllo.



L'incuria questo è il termine giusto, subito dopo viene l'incompetenza di far fruttare le ricchezze del territorio e sopratutto dei cittadini, questo è quando avviene ai giorni nostri e sopratutto nel nostro territorio.
L'oasi dei Variconi una zona che copre oltre 30 ettari di superficie che ospita un elevato numero di uccelli migratori e per questo è definita una zona a protezione speciale.





Intanto l'ente che ha la gestione si difende che non ha fondi attivi e quelli investiti per l'area sono fermi al 2005.



Intanto la gestione rimane e non sono volontari chi la gestisce.



Ecco due siti per capire meglio.

http://www.legambiente.eu/documenti/2005/0510salvaitalia2005/VARICONI.php
http://www.legambiente.eu/documenti/2005/0510salvaitalia2005/index.php

sabato 9 ottobre 2010

IL FARO



Questa è una foto antica di un nostro faro, dovrebbe essere il primo dei tre costruiti alla foce del Volturno, purtroppo tutti distrutti dalla forza di Poseidone che in conflitto con Volturnum, si scatenò un litigio secolare per il possedimento di alcune centinaie di metri di battigia.

domenica 2 maggio 2010

TURNO FARMACIE mese di MAGGIO

Acqua, bene essenziale.





"L’orbe terrestre è sostenuto dall’acqua", disse Talete di Mileto: l´acqua è il primo pensiero di colui che è riconosciuto come il primo filosofo, il pensatore che inaugura l´indagine scientifica e metafisica nel mondo della natura.

Chissà cosa penserebbe Talete di questa nostra acqua privatizzata e gestita come se fosse una semplice merce, senza più nessun ricordo degli antichi giuramenti degli dei, e sottoposta a leggi forse meno che umane. Infatti, l´art. 23 bis/comma 1 del ddl 112/2009, scritto dal ministro Tremonti, prevede esplicitamente che la gestione dei servizi idrici sia sottomessa alle regole dell’economia capitalistica, mentre l´art. 15 del ddl 135/2009, il cosiddetto decreto Ronchi, rende obbligatorio il ricorso alle gare per la concessione della gestione di alcuni servizi pubblici locali: queste recenti disposizioni prevedono che l´acqua dipenderà in maniera ancora più rigida dallo stretto dominio del mercato e delle politiche liberiste. Paolo Carsetti, segretario del Forum italiano dei movimenti per l´acqua, ricorda che in Italia le privatizzazioni del servizio sono cominciate da metà degli anni ´90, comportando una riduzione degli investimenti (da 2 miliardi di euro a 700 milioni di euro l´anno), mentre nei prossimi anni i gestori privati prevedono un aumento del suo consumo pari al 18% (laddove a fronte della crescente scarsità della risorsa sarebbe opportuno un piano di risparmio).

L’acqua è di fatto controllata dalle SpA quotate in borsa e dal Consiglio Mondiale dell´acqua, e quindi dalle multinazionali e dalla Banca Mondiale, appartiene insomma a qualcuno che ci mercanteggia e ci guadagna, non è più un elemento naturale, e nemmeno un diritto, ma semplicemente una merce.

L´acqua di Talete era un tutto, era ovunque e in nessun luogo, non era ancora l´acqua che esce dai rubinetti e delle bottiglie di plastica, essa era il principio primo su cui verteva la ricerca razionale: aveva le caratteristiche dell´universalità, sarebbe stata impensabile la sua "privatizzazione". Di Talete si racconta che una volta cadde in un fosso perché troppo assorto nella contemplazione del cielo; lo stesso studio degli astri gli permise poi di prevedere un abbondante raccolto di olive e di speculare sulla compravendita di torchi. A chi lo derideva per la sua povertà e la sua sbadataggine, dimostrò che arricchirsi è facile, ma non è una preoccupazione a cui dedicarsi in modo esclusivo: soprattutto per chi, come il filosofo, cerca la sapienza, e per chi, come abitante della "polis" greca, cerca il bene comune. Inoltre, dimostrò che il pensiero ha la capacità di muoversi nella realtà, anzi, è il suo stesso movimento: mobile, come l´acqua.
Come si suol dire, da allora di acqua ne è trascorsa molta, e la sapienza e la "polis" non sono più di moda da un pezzo. Oggi, la battaglia per restituire all´acqua un preciso valore di bene pubblico è paradigmatica della ricerca di un modello di società capace di sottrarsi dalla logica dello sfruttamento e del profitto.
Infatti, da tempo cittadini e amministratori responsabili si sono organizzati, sia come coordinamento internazionale sia nei diversi contesti, per contribuire a cambiare il quadro normativo vigente, in cui prevalgono il peggioramento del servizio, l´aumento dei costi, la riduzione degli investimenti, la precarizzazione del lavoro, lo spreco sistematico. Attualmente è in corso una campagna per la modifica degli statuti provinciali e comunali.

domenica 11 aprile 2010

Ripristino Ecologico "Oasi dei Variconi"

Oasi dei Variconi, continua l'intervento di ripristino ecologico da parte della società ASTIR S.p.A, tanto è vero che tutti i residui recuperati vengono selezionati e insaccati per poi smaltirli nelle aree opportune, questo è la prassi regolare che fino a qualche tempo fa veniva normalmente eseguito, ma da un pò di tempo quei sacchi pieni, sono rimasti fermi lì più di qualche mese e qualcuno a pensato bene che bruciarli specialmente in riva al mare, non solo avrebbe risolto il problema dello spostamento manuale facilitando il compito agli addetti , ma avrebbe agevolato anche la società per lo smaltimento.
Ora si aspetta che la mano incendiaria, esegue la solita prassi anche per i sacchi restanti.